Associazione Smemoranda

Sulmona

a cura di M.D.
 


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GIORNATA DELLA MEMORIA 2014 PDF Stampa E-mail
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Altri due pacchi con teste di maiale all'ambasciata e a mostra su ebraismo
Pacifici: gesto infame. Imbrattata con scritte antisemite la sede del Municipio III

 

 

Dopo il pacco recapitato in Sinagoga, ancora provocazioni contro la comunità ebraica a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della Memoria. Altri due plichi, anche questi con all'interno delle teste di maiale, sono stati recapitati al museo di piazza Sant'Egidio dove è in corso una mostra sulla cultura ebraica, e all'ambasciata d'Israele ai Parioli. Quest'ultima è stata però intercettata dagli agenti prima che arrivasse a destinazione.
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Le scritte sui muri recitano "Olocausto menzogna", "Hanna (con l'inserimento errato della h iniziale, ndr) Frank bugiardona" e "Olocausto menzogna mondiale". Scritte, queste ultime, accompagnate da una svastica.

«Se i titoli dei giornali fossero affidati sempre a quelle decine di migliaia di giovani che soprattutto in queste settimane, e grazie a meritevoli insegnanti, sono mobilitati in ogni angolo del Paese per onorare il 27 Gennaio, Giorno della Memoria, con tante iniziative che aprono il cuore alla speranza, allora avremmo vinto. Per questo dobbiamo avere la forza e il coraggio di ignorare questo gesto infame, di voltare pagina», ha detto il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.
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Sabato 25 Gennaio 2014

 

 


 

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L’OPINIONE PDF Stampa E-mail
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Abbiamo letto:

 

COSA C'E' DA CELEBRARE?

Al Sindaco di Sulmona

Dott. Peppino Ranalli

Palazzo San Francesco

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“Il nostro Paese entrò in guerra il 24 maggio 1915, per cui a quella data manca più di un anno e mezzo, mentre è vicina un'altra data, il 4 novembre, l'unica ricorrenza che la Repubblica nata dalla Resistenza ha ereditato dal Fascismo”

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“Mi auguro che non solo l'entrata in guerra dell'Italia, ma anche la imminente ricorrenza del 4  novembre, non siano utilizzate  per   retoriche   esaltazioni dei miti  patriottici ma siano occasioni importanti per riflettere sulla disumanità della guerra, di tutte le guerre.

Non c'è nulla da festeggiare ma, al contrario, occorre l'impegno di tutti per diffondere, nella coscienza collettiva, i valori della pace , della nonviolenza e della solidarietà tra tutti gli esseri umani e far che il ripudio della guerra, che i padri costituenti hanno voluto nella nostra Carta fondamentale, diventi il principio cardine su cui improntare la convivenza tra i popoli. Come esortava un grande Presidente, Sandro Pertini, c'è da "svuotare gli arsenali e riempire i granai" : convertire l'anacronistica e dispendiosa spesa militare in opere e servizi utili per i cittadini”.

 

Distinti saluti.    

Sulmona, 23 ottobre 2013

 
Ricordando: MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SANDRO PERTINI PER IL 4 NOVEMBRE, FESTA DELL'UNITA' NAZIONALE PDF Stampa E-mail
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Palazzo del Quirinale, 4 novembre 1984                            

 

UFFICIALI, SOTTUFFICIALI, SOLDATI, MARINAI, AVIERI,

CELEBRIAMO OGGI, CON LA FESTA DELL'UNITA' NAZIONALE, LA GIORNATA TRADIZIONALMENTE DEDICATA ALLE FORZE ARMATE DELLA REPUBBLICA NEI CUI RANGHI VOI AVETE L'ONORE E IL PRIVILEGIO DI SERVIRE.

LA RICORRENZA CHE IN QUESTO GIORNO RICORDIAMO CI RIMANDA AD EVENTI GRANDIOSI E, INSIEME, DOLOROSI DELLA NOSTRA STORIA.

QUATTRO NOVEMBRE SIGNIFICA PER NOI ITALIANI LA CONCLUSIONE VITTORIOSA DI UNO SFORZO DURISSIMO CHE PER LA PRIMA VOLTA AFFRATELLO' - FIANCO A FIANCO NELLE TRINCEE - GIOVANI DI OGNI REGIONE E DI OGNI CETO SOCIALE, E PER SEMPRE CEMENTO' CON IL SANGUE DI SEICENTOMILA CADUTI L'IRREVERSIBILE SCELTA DI UN'ITALIA UNA, FINALMENTE RICONDOTTA AI SUOI SACRI CONFINI SECONDO IL SOGNO A LUNGO VAGHEGGIATO DALLE GENERAZIONI DEL RISORGIMENTO.

NESSUNO PIU' DI NOI ANZIANI, CHE QUEGLI EVENTI VIVEMMO E SOFFRIMMO DI PERSONA E' IN GRADO DI TESTIMONIARE L'ENORME E TRAGICA INUTILITA' DELLA GUERRA, LE MOSTRUOSE INGIUSTIZIE CHE ESSA SCATENA, I SOLCHI INCOLMABILI CHE ESSA SPALANCA TRA I POPOLI.

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Messaggio del Presidente Napolitano in occasione del Giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate PDF Stampa E-mail
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"Nella ricorrenza del 4 novembre, celebriamo l'Unità Nazionale e il 95° anniversario della fine del primo conflitto mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di libertà e presidio delle istituzioni democratiche.
Questa mattina, rendendo omaggio al sacello del Milite Ignoto, rivolgerò il mio commosso pensiero ai caduti di tutte le guerre e a coloro che hanno perso la vita, in Patria e all'estero, per la sicurezza del Paese e della comunità internazionale e per la salvaguardia della pace.
In un mondo sempre più complesso e interdipendente, in cui i rischi dell'instabilità e della disgregazione sociale e le minacce transnazionali del terrorismo e della criminalità organizzata premono ormai da vicino sull'Italia e sull'Europa, le Forze Armate svolgono un ruolo di crescente importanza per il futuro del paese.

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La lotta alla criminalità organizzata, nuovo fronte della Resistenza

È con grande rammarico che ci vediamo costretti a intervenire, per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica stordita e assoggettata dall'agenda dei mass media, sulle recenti minacce a don Luigi Ciotti prete coraggioso ed esempio per noi tutti e in particolare per gli aderenti (non è esagerato definirli eroi !) all’associazione Libera”; in particolare quelli che vivono sulla linea del fronte, nei territori ben descritti da Saviano, territori di guerra li ha chiamati recentemente, territori dove, loro, giovani e meno giovani neo resistenti armati solo della propria generosità, del proprio coraggio, e di quel prezioso, quanto dimenticato, ottimismo della volontà, interpretano al meglio i valori della Resistenza mediante la loro azione, paziente, costante, pacifica e tenace. Si potrebbe paragonarlo a un upgrade: della resistenza e in perfetta pertinenza con la RESILIENZA.

Dunque siamo a dichiarare la nostra ammirazione, solidarietà e vicinanza a Don Luigi Ciotti e a tutti gli attivisti di Libera, eroi misconosciuti, cui dichiariamo il nostro affetto fraterno e la nostra disponibilità a intraprendere azioni coordinate perché la vicenda di don Ciotti ci porge l’opportunità per avviare una seria riflessione su quanto ci sta accadendo anchesotto casa nostrasenza che ce ne avvediamo.

 

Per l'ANPI, il neo tesserato, F. Mastrogiuseppe.

Sulmona, 03 IX 2014




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