Associazione Smemoranda

Sulmona

a cura di M.D.
 


L’OPINIONE PDF Stampa E-mail
Smemoranda Sulmona

Abbiamo letto:

 

COSA C'E' DA CELEBRARE?

Al Sindaco di Sulmona

Dott. Peppino Ranalli

Palazzo San Francesco

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“Il nostro Paese entrò in guerra il 24 maggio 1915, per cui a quella data manca più di un anno e mezzo, mentre è vicina un'altra data, il 4 novembre, l'unica ricorrenza che la Repubblica nata dalla Resistenza ha ereditato dal Fascismo”

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“Mi auguro che non solo l'entrata in guerra dell'Italia, ma anche la imminente ricorrenza del 4  novembre, non siano utilizzate  per   retoriche   esaltazioni dei miti  patriottici ma siano occasioni importanti per riflettere sulla disumanità della guerra, di tutte le guerre.

Non c'è nulla da festeggiare ma, al contrario, occorre l'impegno di tutti per diffondere, nella coscienza collettiva, i valori della pace , della nonviolenza e della solidarietà tra tutti gli esseri umani e far che il ripudio della guerra, che i padri costituenti hanno voluto nella nostra Carta fondamentale, diventi il principio cardine su cui improntare la convivenza tra i popoli. Come esortava un grande Presidente, Sandro Pertini, c'è da "svuotare gli arsenali e riempire i granai" : convertire l'anacronistica e dispendiosa spesa militare in opere e servizi utili per i cittadini”.

 

Distinti saluti.    

Sulmona, 23 ottobre 2013

 
La lotta alla criminalità organizzata, nuovo fronte della Resistenza

È con grande rammarico che ci vediamo costretti a intervenire, per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica stordita e assoggettata dall'agenda dei mass media, sulle recenti minacce a don Luigi Ciotti prete coraggioso ed esempio per noi tutti e in particolare per gli aderenti (non è esagerato definirli eroi !) all’associazione Libera”; in particolare quelli che vivono sulla linea del fronte, nei territori ben descritti da Saviano, territori di guerra li ha chiamati recentemente, territori dove, loro, giovani e meno giovani neo resistenti armati solo della propria generosità, del proprio coraggio, e di quel prezioso, quanto dimenticato, ottimismo della volontà, interpretano al meglio i valori della Resistenza mediante la loro azione, paziente, costante, pacifica e tenace. Si potrebbe paragonarlo a un upgrade: della resistenza e in perfetta pertinenza con la RESILIENZA.

Dunque siamo a dichiarare la nostra ammirazione, solidarietà e vicinanza a Don Luigi Ciotti e a tutti gli attivisti di Libera, eroi misconosciuti, cui dichiariamo il nostro affetto fraterno e la nostra disponibilità a intraprendere azioni coordinate perché la vicenda di don Ciotti ci porge l’opportunità per avviare una seria riflessione su quanto ci sta accadendo anchesotto casa nostrasenza che ce ne avvediamo.

 

Per l'ANPI, il neo tesserato, F. Mastrogiuseppe.

Sulmona, 03 IX 2014




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