Associazione Nazionale "Brigata Maiella"
MEDAGLIA D'ORO AL Valor Militare
Sezione SULMONA - VALLE PELIGNA
Sede Nazionale: via Viaggi,4 Chieti - Sito autonomamente gestito dalla Sez. di Sulmona-Valle Peligna
Archivio Notizie
- Dicembre, 2014
- Novembre, 2014
- Ottobre, 2014
- Luglio, 2014
- Giugno, 2014
- Maggio, 2014
- Aprile, 2014
- Febbraio, 2014
- Gennaio, 2014
- Dicembre, 2013
- Novembre, 2013
- Ottobre, 2013
- Settembre, 2013
- Agosto, 2013
- Giugno, 2013
- Aprile, 2013
- Marzo, 2013
- Gennaio, 2013
- Dicembre, 2012
- Novembre, 2012
- Ottobre, 2012
- Agosto, 2012
- Luglio, 2012
- Giugno, 2012
- Maggio, 2012
- Aprile, 2012
- Marzo, 2012
- Febbraio, 2012
- Gennaio, 2012
- Dicembre, 2011
- Novembre, 2011
- Ottobre, 2011
- Settembre, 2011
- Agosto, 2011
- Giugno, 2011
- Maggio, 2011
- Aprile, 2011
- Marzo, 2011
- Febbraio, 2011
- Gennaio, 2011
- Dicembre, 2010
- Novembre, 2010
- Ottobre, 2010
Album
Chi è online
15 visitatori onlineAccumoli-Amatrice: 1944/2016 |
Lunedì 29 Agosto 2016 23:25 |
La terra trema. La terribile onda d’urto che ha investito il centro Italia, quasi certamente, continuerà a seminare terrore e distruzione. Per chi ha avuto modo di vivere l’esperienza del terremoto, le parole sono inutili. Nel 1927, nasceva la provincia di Rieti; i comuni di Accumoli e Amatrice, già in provincia dell’Aquila, aprono l’elenco (in ordine alfabetico) delle nuove pertinenze territoriali. Negli anni recenti, la presunta scarsa attenzione verso le esigenze del territorio ha prodotto ondate secessioniste e movimenti di protesta. Ciò detto, non intendo addentrarmi nei meandri della gestione socio-economica delle zone economicamente depresse, ma semplicemente notare che i disastri che colpiscono territori non particolarmente ricchi, pesano più che altrove. Avendo già avuto modo di occuparmi del territorio, caro alla memoria dei nostri “Patrioti della Maiella”, ripropongo uno stralcio. M.D.
Agli amici dei territori colpiti dal sisma, esprimiamo i sensi della nostra partecipazione ai loro lutti e il nostro fraterno affetto.
Abstract da: IL CASTIGATORE DI PIAZZA GARIBALDI (già Piazza Maggiore) Sulmona di Antonio Bonitatibus [...] La Banda si riorganizzò a Sulmona contando il numero di circa trecento volontari, e forte di questa consistenza espresse al comando alleato la volontà comune di combattere al loro fianco per contribuire a cacciare dall’Italia i tedeschi che intanto si ritiravano dall’Abruzzo. La richiesta fu accettata (20 giugno): poi, arrivarono i camion alleati, caricarono tutta la Banda per trasferirla a ridosso dell’esercito tedesco. Prima tappa a L’Aquila (21 giugno), seconda ad Amatrice (22 giugno), terza ad Accumoli (23 giugno) in provincia di Rieti: eravamo ormai a ridosso dell’esercito tedesco.
Mentre parlavamo di queste cose, vedemmo venire verso di noi un contadino che concitato ci chiese se potevamo dargli una mano perché gli era caduto l’asino nella cisterna del vino; di corsa andammo nella stalla del contadino che si trovava lì vicino, l’asino nel rientrare nella stalla, aveva messo le zampe anteriori sul coperchio della botola della cisterna che forse perché era vecchio, si sfondò e fece precipitare l’asino, con tutta la parte anteriore, nella cisterna. Quando arrivammo noi aveva solo le zampe posteriori fuori dalla botola così tutti e cinque, chi tirava dalla coda chi dalle zampe, non fu facile estrarlo da quella posizione, però alla fine lo tirammo fuori. Il contadino non sapeva come ricompensarci, ma noi avevamo il problema come passare la notte e come mangiare qualche cosa. Lui capì subito la situazione e si adoperò. Di lì a poco tornò con quattro coperte ed un pezzo di pane e ci disse: ”Vedete quel fabbricato rustico, è un magazzino per la stagionatura del formaggio, questa notte potete dormire lì, ho parlato con il proprietario mio amico, potete mangiare tutto il formaggio che volete”; non parliamo dei topi che abitavano nel magazzino!!!.
L’indomani mattina (26 giugno) ecco arrivare il proprietario, sapeva tutto, si fermò a parlare un po’ con noi e nel congedarci ci regalò un formaggio a testa del peso di circa due chilogrammi. Strada facendo sbucò da un viottolo una contadina, con un cesto in testa, alla quale chiedemmo tutte le notizie che ci riguardavano con risultato del tutto negativo. Ci liberammo di un formaggio che accettò con molto piacere, e così camminando di buon passo verso le 9 giungemmo ad Arquata del Tronto. Breve sosta per colazione e poi di nuovo in marcia. Non passava anima viva. Erano quasi le undici quando un rombo di motore ci giunse alle spalle, ci voltammo, era un camioncino di quelli con il pianale scoperto e appena ci giunse vicino lo fermammo per sapere notizie dei nostri ma la risposta fu negativa. Poiché il cassone era libero da cose, chiedemmo al proprietario di prenderci su e accettò subito precisando che il suo percorso non arrivava ad Ascoli Piceno ma deviava qualche km prima; fu una manna. Quando si fermò a 5 km da Ascoli, gli regalammo due dei nostri formaggi e ne fu talmente contento che non finiva mai di ringraziarci.
Verso mezzogiorno giungemmo ad Ascoli, la città era stata liberata il giorno prima dai nostri bersaglieri ma della Banda della Maiella nessuna notizia. Qualcuno ci disse di andare in comune dove si era insediato il comando del C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale), ci presentammo e ci facemmo riconoscere esibendo i nostri tesserini di appartenenza alla Banda. Chiedemmo loro del nostro gruppo ma anche loro non furono in grado di darci notizie. Intanto la fame si faceva sentire, chiedemmo loro come potevamo fare per mangiare, così il capo ci diede dei buoni pasto da consumare presso una trattoria di Ascoli Piceno. [...] Antonio Bonitatibus già “Patriota della Maiella” |