25 APRILE 2017 - 72° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA |
Smemoranda Sulmona |
di Italo Giammarco
Oggi, 25 aprile 2017, è un giorno fondamentale per la storia d’Italia, assurto a simbolo della lotta di resistenza militare e politica contro il fascismo e l’occupazione nazista. Il 25 aprile del ’45 coincise con la liberazione di Milano e di Torino e fu il giorno in cui, al grido di “ARRENDERSI o PERIRE”, fu proclamata l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazi-fascisti.(1) L’Italia riconquistò, in ancora pochi giorni di lotta, la LIBERTÀ, la DIGNITÀ di NAZIONE LIBERA e DEMOCRATICA, grazie alla resistenza di migliaia di donne, di uomini, di giovani, talvolta poco più che bambini, che salirono in montagna organizzandosi in bande armate di partigiani. Agirono in sinergia con i reparti alleati e con quelli del ricostituito Regio Esercito, che ebbero il loro sanguinoso battesimo di fuoco a Montelungo. E fra le formazioni di volontari, una fu decorata di Medaglia d’Oro alla Bandiera, una delle pochissime ad essere aggregate all’esercito italiano come reparto autonomo di volontari. È un’unità orgoglio della nostra regione, vanto della nostra città. Mi riferisco al gruppo “PATRIOTI della MAIELLA”, facente parte dell’organico strutturale dell’esercito, indossando simbolicamente le mostrine tricolori. Onore e rispetto ai suoi gloriosi Caduti; alcuni sono ricordati anche sulle lapidi di questo monumento. Onore e rispetto allo sparuto gruppo di Patrioti oggi qui presenti, vigili ed orgogliosi testimoni della nostra sofferta storia recente. (1) - PERTINI LEGGE ALLA RADIO IL PROCLAMA DEL CLN (25/4/1945) «Cittadini, lavoratori, sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire» L’ANTEFATTO
Il 10 aprile 1945 il generale americano Mark W. Clark, comandante delle truppe alleate in Italia, con un messaggio radiofonico comunicava agli italiani: “Voi siete pronti, siete pronti a combattere, ma il momento della vostra concertata azione non è ancora giunto. A certe bande sono state impartite istruzioni speciali. Non fate il gioco del nemico agendo prima del tempo scelto per voi. Non sperperate le vostre forze. Non lasciatevi tentare ad agire prematuramente!” Clark mirava a bloccare qualsiasi moto insurrezionale che potesse condizionare il futuro politico dell’Italia. Si doveva evitare che le formazioni partigiane occupassero le città in assenza degli Alleati. Lo stesso giorno, il Partito Comunista emanava la “DIRETTIVA 16” comunicando: “L'ora dell'attacco finale è scoccata. L'esercito tedesco è in rotta disordinata su tutti i fronti. Nuovi avvenimenti militari che accelerano il crollo definitivo del nazifascismo si stanno scatenando. L'offensiva sovietica sull'Oder e l'offensiva anglo-americana in Italia saranno gli atti finali della battaglia vittoriosa. Anche noi dobbiamo scatenare l'attacco definitivo. Non si tratta più d'intensificare la guerriglia, ma predisporre e scatenare vere e proprie azioni insurrezionali”. L’attacco delle forze partigiane ebbe le caratteristiche di movimento di massa e fu ovunque appoggiato dalla popolazione; 125 città e centri abitati furono liberati prima dell’arrivo degli Alleati.
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La lotta alla criminalità organizzata, nuovo fronte della Resistenza È con grande rammarico che ci vediamo costretti a intervenire, per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica stordita e assoggettata dall'agenda dei mass media, sulle recenti minacce a don Luigi Ciotti prete coraggioso ed esempio per noi tutti e in particolare per gli aderenti (non è esagerato definirli eroi !) all’associazione “Libera”; in particolare quelli che vivono sulla linea del fronte, nei territori ben descritti da Saviano, territori di guerra li ha chiamati recentemente, territori dove, loro, giovani e meno giovani neo resistenti armati solo della propria generosità, del proprio coraggio, e di quel prezioso, quanto dimenticato, ottimismo della volontà, interpretano al meglio i valori della Resistenza mediante la loro azione, paziente, costante, pacifica e tenace. Si potrebbe paragonarlo a un upgrade: della resistenza e in perfetta pertinenza con la RESILIENZA. Dunque siamo a dichiarare la nostra ammirazione, solidarietà e vicinanza a Don Luigi Ciotti e a tutti gli attivisti di Libera, eroi misconosciuti, cui dichiariamo il nostro affetto fraterno e la nostra disponibilità a intraprendere azioni coordinate perché la vicenda di don Ciotti ci porge l’opportunità per avviare una seria riflessione su quanto ci sta accadendo anchesotto casa nostrasenza che ce ne avvediamo.
Per l'ANPI, il neo tesserato, F. Mastrogiuseppe. Sulmona, 03 IX 2014 |