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25 Luglio 2014, settant'anni dalla morte di Renzo Sciore PDF Stampa E-mail

 

Il 25 luglio 1944 si spegneva la giovane vita di Renzo Sciore.      

     Aveva dichiarato di aver compiuto 18 anni per essere arruolato, ma non raggiunse il 18° anno di età; era nato il 15 ottobre 1927. Negli anni 40 la famiglia risiedeva a Sulmona, per via del lavoro del padre nelle ferrovie. Una vita come tante, fra i figli di povera gente. L’educazione e la scuola fasciste, le grottesche sfilate dei bambini costretti a giocare alla guerra, la frequenza dell’Azione Cattolica, le partite a palla o al tennis da tavolo. Poi, l’agognata “licenza media “ e un provvidenziale lavoretto da fattorino alle poste.

 

     Descritto, da chi lo conobbe, come un ragazzo normale, forse aveva maturato un suo concetto di Patria che non prevedeva l’obbedienza assoluta e l’attendismo. Per alcuni, la liberazione del paese natio non era sufficiente; Renzo era fra questi. Era finito il rischio di essere rastrellati per servire la razza padrona e gli accoliti; non era ancora giunto il momento della chiamata alle armi e tuttavia, il mite giovane, non appariscente esaltato, decise di diventare soldato.

     Difficile evitare la retorica quando si cerca di comprendere i padri di famiglia che abbandonavano le spose e i figli, coscienti che probabilmente non sarebbero tornati. Ancora più difficile comprendere i motivi che spinsero i giovani e i ragazzi a lasciare le loro “tiepide case” per andare in guerra. Avevano già visto, da vicino, i cavalieri dell’apocalisse. L’irruenza e l’incoscienza giovanili non potevano essere l’unico movente.

La Brigata Maiella era composta da padri di famiglia e tanti giovani. Molti familiari si recavano, con mezzi di fortuna, nei luoghi delle battaglie, per convincere i giovani congiunti a tornare a casa; molti tornavano, piangenti e disperati, senza aver raggiunto lo scopo.

     Renzoinquadrato nei ranghi della Brigata Maiella dal 17 giugno 1944 con matricola 671, pochi giorni dopo la liberazione di Sulmona, fa parte del primo nucleo consistente che sceglie di seguire la formazione, rifondata.

     Non più banditi, ma soldati, anche se mal vestiti e armati in economia. Il 20 giugno, buona parte della formazione si sposta a L’Aquila, ove viene completata (alla meno peggio) la vestizione e, dopo pochi giorni, viene trasferita  nelle Marche.  Il nostro gruppo parte il 24, alla volta di Accumoli e successivamente alla volta di  Arquata del Tronto. Il 26 (buona parte della brigata motorizzata) si porta a piedi a Montefortino.

     Le azioni belliche proseguono; il fantaccino in prima linea è costretto, presto, a diventare soldato. Seguendo le azioni del XIV plotone, ritroviamo (nominalmente) il nostro Renzo impegnato il 4/7, il 5/7, il 7/7 in azioni  che non escludono l’uso delle armi.  Il 24 il gruppo si trova a Castelplanio e successivamente a Gioncaro.

     A Castelplanio viene arruolato, con funzioni di guida, il giovane Tarcisio TassiPerderà la vita 3 giorni dopo.

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“Il 25 . 7 . 1944” 

“Alle ore 11 una pattuglia in esplorazione composta  dal Tenente Giovacchini, dal comandante del plotone e dagli uomini di Bianchi (IV Plot.), arrivata a 300 metri dal Cimitero di Poggio S. Marcello, veniva informata da una squadra del XIV plotone che pochi minuti prima erano stati visti alcuni tedeschi nelle immediate vicinanze del Cimitero stesso. La  pattuglia, recatasi subito sul posto vi rinveniva, colpito a morte dal piombo nemico, il patriota Sciore Renzo, la cui salma portata a Poggio S. Marcello, veniva tumulata con tutti gli onori”.

Da: “D.S.B.M.”

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La tragica avventura di Renzo Sciore era durata 38 giorni. Il fratello ventunenne  Igino, si arruolerà il 28/9/’44, con Matr. 1103. Un terzo fratello era stato deportato in Germania, quale IMI.

     I resti mortali di Renzo Sciore riposano, dai primi anni cinquanta, nel Cimitero di Sulmona.

 

     La figura di Renzo è stata ricordata a Villalago, il 25 luglio con una manifestazione, organizzata dall'Associazione Culturale L'Atelier, in collaborazione con il Comune, la Parrocchia, l’Associazione Pro Loco, il Gruppo Alpini.

     Presenti alcuni parenti del Caduto, convenuti a Villalago per l’occasione, sono intervenuti i gruppi: “Brigata Maiella” di Sulmona, Alpini di Scanno, Associazione Carabinieri “Chiaffredo Bergia”, il comandante della Stazione Carabinieri, maresciallo Enrico Tarquini.

     Coordinati dal Prof. Roberto Grossi, hanno preso la parola: Il Sindaco Fernando Gatta, il presidente dell’Associazione Brigata Maiella Giuseppe Di Iorio, lo storico Vincenzo Pizzoferrato e il dott. Ezio Mattiocco che, coetaneo ed amico di gioventù di Sciore, ha tracciato, sull’onda dei ricordi, un breve  profilo umano di Renzo.

 

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